Baldo Diodato

 

Baldo Diodato, artista di origini napoletane, non si è accontentato di calcare la scena dell’arte italiana. Dopo esperienze significative nell’ambito dei gruppi che animavano l’arte partenopea dei primi anni 60′ (risale al ’66 una sua importante mostra al Modem Art Agency di Lucio Amelio) decide di trasferirsi a New York, dove avrà l’occasione di realizzare mostre significative in importanti gallerie e musei. Rimarrà nella “Grande Mela” per circa ventisei anni fino a quando, stanco del ritmo incalzante della metropoli decide nel 1992 di tornare in Italia, in particolare a Roma, dove continua la sua ricerca artistica.

Diodato si muove senza rigidità tra pittura, scultura e performance”. Dopo la tecnica surrealista del frottage, sperimenta varie soluzioni riguardanti l’impronta del tempo sulla materia dell’opera. Affascinato dal ritmo inarrestabile della gente che cammina sui marciapiedi di New York, stende una tela a terra e lascia che i passanti vi imprimano le loro tracce.

Negli ultimi anni la tela è stata sostituita da sottili lastre di alluminio che formano come una pellicola metallica. Camminandoci sopra si crea un calco del pavimento e dunque un “calco della storia”: la lastra di alluminio diventa il risultato di tanti camminamenti, flusso ininterrotto dell’esistenza umana che si imprime sul terreno.

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